Quilombo: Dick Essilfie-Bondzie

Dopo il nostro viaggio in Guadalupe dalla Disques Debs di Henry Debs Quilombo dedica il primo appuntamento del 2022 a Dick Essilfie-Bondzie. 

Imprenditore e produttore visionario del Ghana fondò l’etichetta Essiebons, elemento fondamentale per lo sviluppo e la promozione del caratteristico e distintivo sound dell’Highlife ghanese degli Anni ’70. 

Dick Essilfie-Bondzie nacque a Apam, una località costiera dal Ghana nel 1930 per poi trasferirsi ad Accra, la capitale. Il suo destino sembrava essere tutt’altro che quello di produttore musicale: aveva studiato economia in Inghilterra per poi tornare in Ghana e iniziare a lavorare come impiegato pubblico. Ma era sempre stato molto appassionato di musica.

Il genere musicale predominante ai tempi era l’Highlife. Si tratta di una fusione dei ritmi tradizionali con il jazz e la strumentazione occidentale, con una particolare predominanza della chitarra e dei fiati. Il nome deriva dal fatto che nella prima metà del ‘900 veniva suonato negli alberghi e in altre venue frequentate dall’élite locale in epoca coloniale. Il genere ha avuto origine in Ghana, si è sviluppato anche in Nigeria per poi espandersi nel resto dell’Africa occidentale.

In quegli anni il mercato musicale era dominato da grandi etichette provenienti da fuori, le inglesi Parlophone e Decca (il Ghana era una colonia britannica) e la olandese Philips. Le registrazioni delle band venivano quindi spedite in Europa, dove c’erano i mezzi per fabbricare vinili.

 

Il nome Highlife deriva dal fatto che nella prima metà del ‘900 veniva suonato negli alberghi e in altre venue frequentate dall’élite locale in epoca coloniale.

Nel 1969 Dick Essilfie-Bondzie ruppe questo schema creando un accordo con la Philips attraverso il quale costruì la prima manifattura di dischi – con annesso studio di registrazione – ad Accra, la Record Manufacturers (Ghana) Limited. Questa divenne presto un punto di riferimento nell’Africa occidentale: molti artisti ed etichette viaggiavano ad Accra per registrare e poi avere la propria musica su vinile.

Nel frattempo fondò l’etichetta Essiebons, attraverso la quale voleva promuovere musicisti locali. Dick Essilfie-Bondzie era molto abile nell’attrarre talenti e ben presto fu circondato da artisti di alto calibro tra i quali il già affermato Ebo Taylor, il tastierista Ernest Aubrey Honny, il polistrumentista Gyedu-Blay Ambolley e Charles Kofi Mann.

A queste ottime premesse si aggiunse un abile ingegnere del suono, E. Barimah Browne.

A quel punto Dick Essilfie-Bondzie (nel mentre oramai conosciuto come Mr Essiebons) lasciò il suo lavoro statale per dedicarsi full time all’etichetta e alla produzione musicale.

L’inizio degli anni ‘70 per fu un continuo alti e bassi. Alcuni dei brani dell’etichetta diventarono delle hit, come Psychedelic Woman di Ernest Honny and the Beees band. Ma Mr Essiebons non si accontentava delle hit e di ciò che andava già di moda all’epoca, voleva creare un sound unico, riconoscibile e caratteristico, che avrebbe segnato la label negli anni a venire.

Dick Essilfie-Bondzie (al centro) alla premiere del film Roots to Fruits. Fonte: Analog Africa

Per raggiungere questo risultato si susseguirono anche degli insuccessi, soprattutto a livello commerciale ed economico. Tra le visioni di Mr Essiebons vi era quella di creare una super band legata all’etichetta, radunando i migliori musicisti, alcuni dei quali stavano lavorando separatamente. A causa delle difficoltà a far fronte ai costi, si dovette interrompere il progetto prima che si arrivasse ad incidere un disco. Nonostante ciò, l’esperienza aveva creato delle collaborazioni e un modo di lavorare che avrebbe spianato la strada agli anni d’oro della label, la seconda metà degli anni ’70.

Il genere che dominava in quel periodo era un particolare tipo di highlife.

I musicisti nigeriani con questo stile guardavano più ai ritmi veloci delle band congolesi, dove in quegli anni stava nascendo il soukous, genere che derivava dalla rumba e che avrebbe conquistato l’Africa nel decennio successivo. Le band diventavano sempre meno numerose (simili ad una formazione rock), i ritmi più veloci e ipnotici, i fiati sempre meno predominati a favore delle chitarre.

Invece in Ghana, soprattutto tra gli artisti che orbitavano attorno alla Essiebons, l’orecchio era proteso verso l’altro lato dell’Atlantico, in particolare alla musica black statunitense, al soul e al funk.

Nacque così una fusione tra i ritmi tradizionali e le suggestioni jazz, soul e funk, creando un sound distintivo, un highlife più “rilassato”. La Essiebons ne fu probabilmente la massima espressione.

In Ghana, soprattutto tra gli artisti che orbitavano attorno alla Essiebons, l’orecchio era proteso verso l’altro lato dell’Atlantico, in particolare alla musica black statunitense, al soul e al funk

Quando l’etichetta era al suo apice, Mr Essiebons si era anche lanciato in un’avventura cinematografica, con “Roots to Fruits”, un film sulla scena Highlife ghanese, dalle origini fino alle sue evoluzioni.

Negli anni ’80 i tempi d’oro della funky-highlife erano oramai tramontati, ma l’etichetta è rimasta attiva fino ai giorni nostri, pubblicando artisti emergenti e musica dal passato in nuovi formati.

Molto recentemente, a novembre 2021, la tedesca Analog Africa ha pubblicato una compilation dedicata alla Essiebons che stava preparando con l’aiuto di Dick Essilfie-Bondzie in persona, che ci ha tristemente lasciato a luglio 2020.

Sede della Essiebons – Fonte: Analog Africa

L’etichetta di Francoforte è riuscita comunque a terminare il progetto. “Essiebons Special 1973 – 1984 // Ghana Music Power House” raccoglie anche alcuni brani che non erano mai stati pubblicati prima e molte tracce oggi difficilmente reperibili in vinile.

Nella playlist che potrete ascoltare ci sono diversi classici dell’etichetta e qualche chicca meno conosciuta. Si alternano ritmi più rilassati ad altri più incalzanti, highlife più tradizionale a brani orientati al funk con più decisione. Non mancheranno alcune suggestioni afro-latine.


Ascolta Quilombo su Spotify:


Damonji

a cura di Damonji

Selector e collezionista di dischi anni 70’ e 80’ provenienti da Africa, Brasile e Caraibi. Scava a fondo portando avanti una ricerca musicale senza sosta, molto influenzata dalle esperienze in Sud America, nelle quali ha avuto modo di vivere i ritmi direttamente sul posto. Ugualmente affascinato da ritmi tradizionali, funk, latin e disco sfugge alle definizioni e nei suoi set si muove cercando le connessioni tra questi universi.


Quilombo | Gen ‘22

Tracklist: 

Ernest Honny – Kofi Psych

Gyedu-Blay Ambolley – Fa No Dem Ara

Honny And The Bees Band – Psychedelic Woman 

 C.K. Mann & The Masters – Mber Papa

The Cutlass Dance Band – Kofi Wedzidzi

Ebo Taylor – Saana

Joe Meah – Dee Mmaa Pe 

Apagya Show Band – Mumunde

Santrofi-Ansa – Shakabula

Rob – Just One More Time

Gyedu-Blay Ambolley – Akoko Ba

Black Masters Band – Wonnim A Bisa

Ebo Taylor & Uhuru Yenzu – What is LIfe?

Ebo Taylor – Ohye Atar Gyan

Dr. K. Gyasi & His Noble Kings – Sei Nazo

CK Mann Big Band – Fa W’akoma Ma Me

Ebo Taylor & Uhuru Yenzu – You Need Love

Sawaaba Soundz – Owuo

Akwasi Yeboah’s Band – Meko Mede Mu

Ernest Honny – Say The Truth

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