La prima puntata di Quilombo ci ha visto fare tappa a Capo Verde dalle produzioni di Paulino Vieira. L’episodio di Dicembre ci porta invece a Guadalupe dal produttore artistico e discografico Henri Debs
Alla fine degli anni ‘50 a Guadalupe fondò Disques Debs, una delle più prolifiche etichette discografiche dei Caraibi arrivando a ricoprire un ruolo centrale nel registrare e diffondere la musica delle Antille. Nel corso degli anni si sarebbe dimostrata una delle più influenti nell’universo delle musiche caraibiche e afrodiscendenti.
Henri Debs, nato nel 1932 da famiglia libanese a Guadalupe, negli anni ‘50 si guadagnava da vivere vendendo vestiti nel centro di Pointe-à-Pitre, cuore economico del paese.
Era anche un chitarrista appassionato di musica e seguiva avidamente la scena locale. Nel negozio che gestiva, per creare atmosfera, metteva spesso dischi provenienti da Haiti, Puerto Rico, Repubblica Dominicana e anche quei pochi vinili che ai tempi si potevano trovare sulla musica di Guadalupe.
Il negozio non era frequentato solo per comprare vestiti e diventò presto un punto di ritrovo per appassionati di musica. Fu così che Henri Debs iniziò a vendere dischi e arrangiò un piccolo e basilare studio nel retro del negozio, dove iniziò a registrare artisti locali. I primi brani che ascolteremo nella playlist furono prodotti in questo modo.
All’epoca a Guadalupe gli studi di registrazione erano pressoché inesistenti: è in questo panorama dei primi anni ‘60 che nasce la Disques Debs. In circa 50 anni di attività l’etichetta si sarebbe dimostrata la più prolifica dei Caraibi Francesi, facendo uscire circa 300 singoli e 200 LP.
L’etichetta, oltre alla musica in voga ai tempi, prestava una grande attenzione ai generi folklorici e tradizionali di Guadalupe, ai quali era stato negato spazio nelle emittenti radiofoniche locali e nei pochi studi di registrazione; un esempio è il gwo-ka, musica nata nelle piantagioni di schiavi. Brani come You You Matayango fanno parte del gwo-ka tradizionale; artisti come Ti Celeste rappresentano invece la sua evoluzione moderna.
Henri Debs fu anche molto abile nello sfruttare la presenza di band straniere a Guadalupe: i musicisti registrati dall’etichetta non provenivano solamente dalla Guadalupe, ma anche dalla Martinica e dalle Antille francesi in generale. Ry-co Jazz, invece, era una band congolese che si trovava in tour nelle Antille, dove alla fine decise di rimanere 10 anni. Questo dimostra come lo studio della Disques Debs fosse un crocevia di influenze e di come gli incontri e gli scambi culturali dell’epoca si riflettessero a livello musicale.
Le prime uscite dell’etichetta erano rappresentate da dischi da 45 giri, successivamente si arrivò ai singoli da 45 giri e solo in seguito dagli LP. Questi cambiamenti di formato hanno avuto un riflesso nella lunghezza delle tracce registrate. Inizialmente si trattava di brani molto brevi che davano poco spazio alle parti strumentali; più avanti si arrivò a tracce più lunghe e complesse e aperte alle improvvisazioni. In questo modo le registrazioni assomigliavano sempre di più a come i musicisti suonavano dal vivo. Ne è un esempio il brano “Si I Bon Di i Bon” di Le Ry-co Jazz.
Nel frattempo, l’apparecchiatura nel retro del negozio aveva lasciato spazio a veri e propri studi di registrazione ed Henri Debs si era dedicato full time al lavoro di produttore discografico. Sempre attento alle evoluzioni nella strumentazione, dai suoi viaggi a Parigi e a New York aveva portato macchinari all’avanguardia, rendendo lo studio della Disques Debs uno dei più avanzati della regione caraibica.
Gli anni ‘70 rappresentarono il momento di maggiore espansione dell’etichetta. Con uno studio molto ben equipaggiato e “super band” a disposizione come Les Vikings, Midnight Groovers ed Exile One, fu il decennio in cui la musica delle Antille iniziò a fare breccia in Europa, soprattutto nella “diaspora audience”, il pubblico di Antille e Africa che si trovava in gran parte a Parigi.
In quegli anni la produzione musicale della Disques Debs era dominata dal Cadence Lypso, un genere che affondava le proprie radici nella musica cadence di Haiti e nel calypso di Trinidad e Tobago. Ne potete trovare degli esempi nei brani “Lina Femm’ Foll”, “Pas Coler La”, “Mauve Chauffe” e “Talon Haute”.
Il successo di questa musica ha preceduto quella che sarebbe stata la vera e propria esplosione dello zouk negli Anni ‘80 e ‘90. In quel periodo, trainata dall’enorme successo della band Kassav’, la musica di Guadalupe avrebbe conquistato il pubblico non solo caraibico, ma anche quello dall’Africa francofona ed europeo. Un esempio del successo internazionale della Disques Debs, in questo genere, è rappresentato dalla band zouk Machine.
Si può dire quindi che la Disques Debs fu uno dei principali attori che crearono un terreno fertile per la diffusione della musica antillaise nel mondo – terreno sul quale si è poggiata la popolarità dello Zouk. Il brano “Lagé Yo” della band Kombit è un buon esempio di come le sonorità cadence si sono fuse con il funk e la disco, aprendo la strada allo zouk.
Questi generi non hanno ricevuto una grande attenzione dalle etichette di ristampe oggi attive. Negli ultimi anni, però, la Strut Records ha pubblicato una serie di compilation (Disques Debs International Vol 1 e 2) interamente dedicate alle produzioni della Debs.
Queste raccolte sono state curate da Hugo Mendez (Sofrito, Nouvelle Ambience) ed Emile Omar (Radio Nova). Gran parte dei brani che potrete ascoltare nella playlist sono tratti da queste due compilation. Heavenly Sweetness ha invece pubblicato Digital Zandoli (vol 1 e 2), due compilation dedicate alla musica zouk.
La musica che ascolterete è inscindibile dal crocevia di scambi e influenze culturali nelle quali si è trovata Guadalupe. Le radio locali intercettavano quelle di altre isole dei caraibi, portando sull’isola musica cubana, merengue, salsa, reggae, calypso e altri generi.
Ad esempio, il brano “Salvana” è rappresentativo dell’influenza cubana. Ma non era solo la musica a viaggiare: anche le persone, che non si spostavano solo attraverso la regione caraibica. Guadalupe è infatti un Dipartimento Francese d’Oltremare: ciò implica che i suoi cittadini hanno un passaporto francese. Alcuni di loro hanno viaggiato e vissuto in Francia.
Questa playlist cerca di seguire l’evoluzione dell’avventura della Disques Debs, partendo dagli esordi caratterizzati dal latin jazz e beguine, passando attraverso generi come il gwo-ka, più legati al folklore di Guadalupe.
Uno spazio centrale è dedicato alla cadence e ai generi correlati. La parte finale guarda invece allo zouk, dagli albori fino ai primi anni ‘90. E con gli ultimi brani si torna alle origini.
Ascolta Quilombo su Spotify:
a cura di Damonji
Selector e collezionista di dischi anni 70’ e 80’ provenienti da Africa, Brasile e Caraibi. Scava a fondo portando avanti una ricerca musicale senza sosta, molto influenzata dalle esperienze in Sud America, nelle quali ha avuto modo di vivere i ritmi direttamente sul posto. Ugualmente affascinato da ritmi tradizionali, funk, latin e disco sfugge alle definizioni e nei suoi set si muove cercando le connessioni tra questi universi.
Quilombo | Dic ’21
Tracklist:
Cyril Diaz & Orchestra – Feeling Happy
Henri Debs Quintet – Mr Kombass a Paris
Raymond Cicault Et Son Orchestre Volcan – À Mon Ami Lucien Jolibois
Dolor Et Les Diables Du Rythme – Salvana
Le Ry-co Jazz – Dima Bolane
Guy Conquette – Assez Fait Cancan
Sydney Lérémon Et Ses Amis Du Calvaire Baie-Mahault – You You Matayango
Ti Céleste, Popilation Basse -Terrienne Au Abois
Robert Mavounzy Quartet – Henri Te Vlé Mayé
Le Ry-Co Jazz – Si I Bon DI I Bon
Eric Virgal – Stanislas
Les Vikings – Ambiance (Guhe Huiamo)
Les Aiglons – Les Aiglons Ka Satisfait
Smoke – Lina Femm’ Foll
Rico Et Pi Yo – Pas Coler La
Midnight Groovers – Talon Haut
Edouard Benoît – Mauve Chauffe
Koumbit – Lagé Yo
Expérience 7 – Banzai
Jo Star – Demaré Mwen
Alex Rosa – Sistem
Zouk Machine – Ou ke Rive
Exile One – Ilyne
Midnight Groovers – Stranger (Disques Debs Version)
Henri Debs Sextet Et Paul Blamar – Moin Çé On Maléré